Friday, February 19, 2010

Fame di libri!

Andare in biblioteca mi fa sempre sentire minuscola, a causa dell'immensità dei libri che non ho ancora mai letto e che dovrei leggere.
Anche quando mi collego ad Anobii (un sito tutto dedicato ai libri, in cui ognuno può costruire, libro per libro, la sua personale biblioteca, tenere il conto di quelli che ha già letto e scoprirne di nuovi, nuovi gusti e nuovi modi di pensare), quando vedo lo spropositato divario tra i libri che ho già finito e quelli non ancora iniziati mi assale la kierkegaardiana angoscia delle infinite possibilità che ho nella vita e del pochissimo tempo che ho per coglierle, e il dramma della scelta di esse! Lo so, lo so, vi sembrerò un po' matta, eppure mi sento completamente in deficit per tutti quei libri che non ho mai preso in mano, aperto, vissuto. Credo sia arrivato il momento di tornare a leggerne quanti ne leggevo da piccola, quando ne avevo il tempo. Avrò lasciato a metà almeno 10 libri, e soprattutto molti classici della letteratura straniera: Dracula (Bram Stoker), Moll Flanders (Daniel Defoe), Cime tempestose (Emily Brontë) Lolita (Vladimir Nabokov), I miserabili (Victor Hugo) e moltissimi altri. Attualmente, sto leggendo Ivanhoe di Walter Scott e Il Fantasma dell'Opera di Gaston Leroux, ma ho in progetto di divorare le saghe di Dorothy Dunnett, Jack White e Christian Jacq. Per ora la mia libreria conta centinaia di libri ancora da scoprire! http://www.anobii.com/lejardinsauvage/books
Chissà se riuscirò a leggerli tutti!

Thursday, February 18, 2010

I am Heathcliff!

Sono tornata da un tre quarti d'ora da un incontro, una serata diciamo "letteraria" in Biblioteca dedicata tutta ad un meraviglioso romanzo: Cime tempestose (Wuthering Heights), il capolavoro di Emily Brontë. Personalmente non ho ancora finito di leggerlo, l'ho abbandonato forse un anno fa non con un motivo in particolare, ma forse perchè ero troppo presa col liceo e lo studio, o con le cose di tutti i giorni, fatto sta che la mia lettura è congelata nel momento in cui la domestica Nellie comincia a raccontare la tormentata storia di Catherine e Heathcliff, i due eroi romantici. Ricordo benissimo. però, la storia, grazie alla trasposizione televisiva della RAI con il bellissimo e bravissimo Alessio Boni e la meno brava Anita Caprioli (forse sono severa in questo giudizio perchè la sua recitazione è troppo enfatizzata, oppure semplicemente sono gelosa del fatto che lei abbia potuto recitare con un attore unico come Boni), che mi è rimasta impressa fino ad ora. I luoghi, le ambientazioni "ai confini della dimensione umana", il tormento, la cattiveria, la vendetta, l'amore che fa odiare, un amore così sovrannaturale da non sembrare appunto un sentimento terreno, umano. Vi è qualcosa di più che una mera, naturale relazione: il rapporto che lega Catherine e Heathcliff è distruttivo, è pieno di rancore, e forse è in questo che loro dimostrano tutta la potenza del loro sentimento, facendosi del male, procurandosi dolore. Non viene risparmiato niente, l'unico modo che hanno per amarsi è tutto l'opposto, e tutto a causa, ancora una volta, della non accettazione del diverso, dell'emarginazione di chi viene da fuori, della gelosia, dell'invidia e dei pregiudizi.
Una signora, stasera, intervenendo dopo la brillante esposizione della professoressa che ha tenuto la conferenza, si meravigliava che una donna dell'Ottocento come la scrittrice, figlia tra l'altro di un pastore religioso, nata in una famiglia di stampo "puritano", potesse scrivere un romanzo pieno di sentimenti così violenti e prorompenti, di logoramento e di slanci così appassionati. Da parte mia, credo che proprio la solitudine possa aver giocato un ruolo non marginale: la fantasia aiuta ad immaginare cose che vorremmo accadessero, cose che non potremmo mai vivere se non in un sogno o fra le pagine di un libro... Così anche Catherine, cresciuta con il padre e con il fratello maggiore, fondamentalmente sola, nel momento in cui Heathcliff entra nella sua vita, ella lo vede come una creatura aliena da cui è irresistibilmente attratta fin da quando era piccola, complici anche le di lui fattezze orientaleggianti. E piano piano, l'amicizia è diventata amore, fino a divenire completa, totale identificazione con lui, tanto che ella confessa a Nellie: "Io sono Heathcliff!" Io credo non ci sia niente di più romantico di questo: il riconoscersi in un altro, rendersi conto che si è la stessa cosa, che non si può sopravvivere senza l'altro, nel bene e nel male; eppure, l'amore vero sopravvive alla vita, alla corporeità dell'esistenza, e vivrà per sempre, oltre la morte.

Monday, February 15, 2010

Art is Life, Life is Art

Tutto quello che mi accade intorno mi fa ancora più credere nella vita e mi spinge ad amarla, a sentirla, viverla. Non è questione di crederci e basta, ma accorgersi di quante cose belle esistono, quante persone gentili ci stanno accanto, rendersi conto che dipende tutto da come la vedi, la vita. Iniziare la giornata con un sorriso è completamente diverso che alzarsi e pensare che si ha davanti un altro giorno, un giorno come gli altri, doveri su doveri su doveri, routine, impegni, cose da fare, scadenze, obiettivi precisi, orari...
Bisogna viverla la vita! Imparare a notare ciò che può essere positivo e credere un po' di più in se stessi! E una buona volta lasciarsi prendere dall'istinto, lasciarsi provare delle sensazioni, delle emozioni vere, uniche in quel momento. Delle piccole follie non fanno male a nessuno. Anzi, ogni piccola scelta, gesto che facciamo ha una valenza, ha un'importanza tutta sua, che potrebbe cambiarci la giornata e magari anche la vita stessa.
Sapete, qualche anno fa ero il contrario di come possa sembrarvi adesso, mentre scrivo: ero la più pessimista delle pessimiste, mi compiacevo del mio dolore inutile e senza alcun fondamento, ascoltavo apposta delle canzoni tristi, mi chiudevo, mentre adesso ho imparato ad accettarmi, anche grazie a delle persone meravigliose che ho incontrato strada facendo. Non mi sono più sentita sola, e soprattutto ho capito che anche una persona complicata come me può essere amata! E questo mi dà ancora più forza, e pian piano, ogni giorno che passa mi conosco meglio.
Persone, canzoni, libri, film, opere d'arte, sorrisi, abbracci, applausi, le piccole passioni che ho e che fanno parte della mia vita mi rendono consapevole di ciò che sono e di ciò che voglio essere.
E non importa se c'è gente che non mi capisce, che mi giudica una sognatrice, una che non troverà lavoro fisso, che vive in un mondo tutto suo, una che vive per l'arte, perchè io non me ne vergogno affatto! (Come dice un'aria di Puccini: "Vissi d'arte, vissi d'amor") Perchè è proprio così.
L'Arte è la mia vita.

Thursday, February 11, 2010

Glee

Glee (sostantivo)

1) Incontenibile allegria

2) Soddisfazione maliziosa. Ecco la mia nuova passione: "Glee" è un telefilm americano uscito da poco, nel 2009, su Fox Tv, che parla di tutto ciò che mi sarebbe piaciuto vivere al liceo. Un talentuoso e affascinante professore di spagnolo, Mr. Shuester (Matthew Morrison, gran bell'uomo, molto cinema, tv e soprattutto tanto Broadway, n.d.r.) vuole riportare in vita il Glee Club, un'organizzazione a fini artistici e musicali riunendo ragazzi di ogni tipo e ideali, con un'unica passione in comune: la musica. Avrete capito perchè mi piace! La musica è parte di me, e io vivo per la musica, proprio come loro, che tra difficoltà, litigi, sogni, illusioni ed incomprensioni, tipici di tutti gli adolescenti -che siano americani o italiani- sono comunque legati da un'amicizia che diventerà sempre più forte grazie alla musica, e lasciano che tutto ciò che non riescono a dire lo dica la musica. Ecco, questo io vorrei. Mi piacerebbe tantissimo far parte di un gruppo così unito e così pieno di fantasia e voglia di far qualcosa di bello, tutti insieme, tenendosi per mano e cercando di capirsi e divertirsi...ma forse sono un po' idealista o sognatrice, chissà. In ogni caso, quando guardo Glee (in streaming, con i sottotitoli in italiano, nonostante io studi lingue all'università, ma ci arriverò a guardarlo senza, anche perchè ci sono solo 13 puntate su 22 con i sottotitoli) vivo una splendida catarsi, mi immedesimo in loro e sono felice, perchè tutto questo mi fa sognare e mi fa sentire ancora più positiva verso il futuro, perchè so che non sono sola ad avere queste passioni. Quando guardo i video su YouTube di quelle rappresentazioni teatrali o di musical realizzate da liceali americani o inglesi o asiatici o di qualsiasi altra nazionalità, mi dico: "Accidenti!" Sono pieni di entusiasmo e non hanno paura di mostrarsi al pubblico e fargli vivere quelle storie e farli emozionare... Vorrei tanto poter vivere là. Sarà anche il quotidiano, secolare "American dream", da sempre vissuto da noi italiani, come loro vedono l'Italia come la culla della civiltà "and all that stuff" (penso all'intervento di Vittorio Zucconi a "Storie italiane" di Augias), ma io sento il bisogno, l'insostenibile bisogno di esprimermi ("the need to espress, to communicate", La Vie Bohème, Rent) e di non essere sola in questo. E "Glee" mi dà l'ispirazione, mi dà la speranza. Come dicono nella bellissima cover dei Journey: Don't stop believin'. http://www.youtube.com/watch?v=u8_blndbOiQ

Tuesday, February 2, 2010

Two Suns

2 Ora mi alzerò, e andrò in giro per la città,? per le strade e per le piazze;? cercherò il mio amore;? l'ho cercato ma non l'ho trovato. 3 Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata. Ho chiesto loro: - Avete visto colui che il mio cuore ama? - Two Suns, secondo album di Bat for Lashes – al secolo Natasha Khan – si apre con i versi di uno dei testi più ambigui e lirici del Vecchio Testamento, il Cantico dei Cantici. Ambiguo perché carico di contenuti erotici e sensuali doppi sensi che sia il neocatecumeno cristiano che il kabalista intento a vivisezionare ogni singolo versetto delle sacre scritture nella ricerca dell’infinita corrente spirituale non si aspetterebbero di trovare. La canzone è “Glass” e inaugura con un’aura di misticismo degna dei Current 93 più ispirati un’opera che sembra tutto e il contrario di tutto nel suo inglobare atmosfere, sonorità e influenze più disparate, o semplicemente accarezzando risultati di già nota meraviglia. Il Cantico dei Cantici – conosciuto anche come il Cantico di Salomone, antico re d’Israele – è uno dei meghillot più celebri dell’ebraismo perché recitato in occasione della Pasqua ebraica, e viene ripreso in “Two Planets”, oltre la metà del disco, quando sarà più o meno chiaro che è proprio il numero 2 la chiave per la decodificazione del cuore di Natasha Khan. Esatto, nel bene e nel male, questo non è un disco che può essere compreso in tutte le sue sfaccettature e significati reconditi con tre ascolti superficiali, spezzati, distratti. A partire dalla presunto allegorica copertina, Two Suns è pervaso di magia da cima a fondo: proprio la presenza della figura ormai mitologica di Scott Walker nel finale del disco appare come il segno di benedizione degli dei all’investitura di Natasha Khan quale nuova paladina dell’art pop. Ma non è certo occultismo o stregoneria quello che si diffonde fra le note delle undici canzoni, non è la ricerca del sangue reale l’obiettivo cantato. Piuttosto, Natasha sembra inseguire con la poesia il controllo su sé stessa e il mondo fisico in cui è incastrata la sua anima bipolare, a volte dolcissima amante, altre arcana sirena incantatrice. Cerca di connettersi all’energia dell’amore in questi racconti prevalentemente notturni o comunque ambientati al buio di due soli – e due lune - che non fanno altro che eclissarsi a vicenda, tanto che diventa dubbioso ogni evento accaduto nell’oscurità: “good love / past it last night in a dream / was that good love? / cause my heart caught fire / went up in flames”. [...] “Questo album è nato da due soli, due metà di cuore, gemelli celesti, un re ed una regina che si sono avvicinati e poi separati.” Secondo i significati allegorici attribuiti al Cantico dei Cantici, l’amore fra questi due sposi è di origine divina: il re sarebbe il Creatore e la regina Israele, ovvero il suo popolo. Ma forse il senso di queste canzoni risiede maggiormente nel messaggio più generale e allo stesso tempo umano del Cantico: l'amore tra Due, se in grado di ripristinare l’originaria relazione col Creatore attraverso l’amore proattivo stesso, magari con la tecnologia della Kabbalah per invocare il nome di Dio, ha il potere di sottrarre da qualunque situazione drammatica, nella vita e nella morte. L’amore svincola dalla paura e l’incertezza, riportando i Due al giardino dell’Eden, ritornando alla condizione di Adamo ed Eva. Non male come eccesso di interpretazione. Ma fossero solo canzoni di banale gusto estetico, non saremmo qui a cercare di decodificarle. La traduzione e il commento dovrebbero spettare solo agli atti di bellezza. E Two Suns merita anche gli eccessi di interpretazione. D.S.

E' lei, Bat for Lashes

Pipistrello per ciglia

Strano titolo, vero? Non lo è se conoscete quella stranissima e affascinante artista di Brighton dallo "stile ipnotico e fiabesco" che si fa chiamare proprio Bat for Lashes - 'pipistrello per ciglia', appunto. Il suo vero nome è Natasha Khan e, personalmente, la adoro. Se avete l'occasione di accostarvi alla sua musica, per curiosità o noia, vi consiglio la sua bellissima "Siren song" - ve l'ho postata qui sopra -, molto toccante ed enigmatica, nella quale chiede di poter amare ed essere amata ("Are you my family? Can I stay with you -a while?") finchè la voce della sirena non la chiamerà... Di lei non amo soltanto la voce, unica nel suo genere, vellutata, sognante, quasi proveniente da un mondo a sè stante, e i suoi testi così allucinati e arcani, ma anche il suo modo di vestire e di vivere nei suoi vestiti: anche con quelli esprime il suo essere creatura magica, sembra appena uscita dall'Imaginarium del dottor Parnassus! Vi è una certa somiglianza tra il suo stravagante look e i costumi ideati da Monique Prudhomme per Parnassus, un mondo che non c'è più o forse c'è ma è nella mente dei sognatori... Un'altra dimensione. Giocherellando un po' su Polyvore ho cercato di mettere insieme un pasticcio che assomigliasse allo stile di Bat for Lashes, ed ecco cosa ne è venuto fuori (credo che nel prossimo post metterò delle sue foto, così vedrete con i vostri occhi!):

bat for lashes style