E nemmeno in Parnassus mi ha deluso: nel personaggio di Tony, alquanto stravagante ed ambiguo, Heath (il suo nome deriva dall'eroe di Cime tempestose della Brontë, Heathcliff, per chi non lo sapesse) se l'è cavata alla grande, con le sue straordinarie mimiche facciali e l'unicità del suo accento australiano -nel video potete notarlo, l'ho volontariamente postato in lingua originale- che rende la sua voce se possibile ancor più calda e vibrante, evocativa.
La storia è visionaria, proprio come il suo regista, Terry Gilliam, che ho avuto la fortuna di incontrare di persona ad un incontro alla FNAC di Milano, il 20 ottobre 2009: non dimenticherò mai quel giorno!
Era lì, a pochissimi metri, e chiacchierava amabilmente con noi e con l'intervistatore in un inglese/americano adorabile, e soprattutto sorprendentemente comprensibilissimo! Non riesco ancora a crederci, capivo ogni singola parola che diceva, a parte ovviamente i termini tecnici insomma, ma è stato emozionantissimo il fatto che un flusso di parole come il suo arrivasse alle mie orecchie senza alcun ostacolo di comprensione!
Chiacchierava di come ha avuto l'idea del film e di come Heath fosse entusiasta del nuovo lavoro, anzi, ha detto che l'attore ha partecipato ampiamente alla scrittura della sceneggiatura, ha dato molto di sè nel film. L'ha ricordato con affetto, e con evidente stima, e ovviamente non ho potuto fare a meno di commuovermi, anche se non l'ho mai conosciuto o visto o sentito parlare, ma il solo incontrare una persona che l'ha veramente conosciuto, ci ha parlato, ci ha lavorato, riso, scherzato è stato emozionante. Ognuno in quella sala ha provato un'emozione unica, ne sono sicura.
« Era straordinario, non penso che il mondo abbia nemmeno cominciato a comprendere la reale portata del suo incredibile talento. Penso che nessuno della sua generazione possa nemmeno avvicinarsi alle sue capacità, era semplicemente il più straordinario attore sulla faccia del pianeta. » (Terry Gilliam, al Milano Film Festival 2008)
Ci ha poi raccontato degli aneddoti a dir poco inquietanti su alcune analogie o accadimenti sul set che l'hanno fatto pensare, se non spaventare: ad esempio, una delle più belle battute del film, "Nothing's permanent, not even death" ("Nulla è per sempre, neanche la morte"), è stata inventata dallo stesso Heath Ledger, come per uno strano parallelismo con quella che poi è stata la sua morte...
Ma non solo: mesi dopo, sul set, quando gli amici più cari di Ledger (Johnny, Jude e Colin) hanno acconsentito, gratuitamente, ad impersonare il ruolo di Tony nelle sue diverse facce, il primo di loro, Johnny Depp, senza aver mai nemmeno visto le riprese precedenti di Heath, si è girato e ha detto al regista: "Ehi, Terry, perchè non mettiamo qui una cosa come..." Stesse parole, stessa battuta. Non per niente gli ha fatto venire i brividi.
Ma ci sono stati anche momenti d'ilarità e risate, quando ad un certo punto, parlando del personaggio di Mr Nick, il Diavolo, interpretato nel film nientemeno che da Tom Waits, ha imitato la voce "ruggine e miele" del cantante ringhiando parole a vanvera in modo minaccioso, come se avesse avuto un sigaro fumante in bocca, facendoci piegare dal ridere!!! Una persona del tutto fuori dall'ordinario, Terry Gilliam, un vero e proprio personaggio.
Non vi sto poi a raccontare di come dopo, al momento dell'autografo, la sottoscritta, spinta da una malsana eccitazione e follia, gli ha detto, con assoluta serietà:
"Send a kiss to Jude Law."
Da ricovero.
Ma la cosa più sorprendente è stata che lui mi ha stretto la mano con un sorrisone radioso, ridacchiando con espressione complice, e mi ha risposto: "Oh yeah!".
I-n-d-i-m-e-n-t-i-c-a-b-i-l-e.
Rimando a domani la trama, assolutamente anticonvenzionale, un gioiello stranissimo... Intanto godetevi le chicche che vi ho regalato stasera.:)
In ogni caso, cercherò di chiudere il cerchio di questo post direi ormai notturno, rispondendo alla domanda iniziale... Yes, I dream. E sicuramente non sono l'unica.